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IL PRESIDENTE

ELISABETTA CARUTTI

presidente camerata

Elisabetta Carutti, Presidente della Camerata di Cremona.  Gianfranco Carutti. Presidente EMERITO e anima della Camerata dal 1968 (ed è pure presidente della Società Concerti) nasce a Milano nel 1914 da una famiglia agiata di ceppo cuneese. Durante l’università, grazie alle due lire al giorno che papà gli passa, s’imbarca ogni anno su un mercantile compiendo viaggi memorabili. Il più breve, per capirci, lo porta in India. Si laurea in Ingegneria in maniera brillante ma il servizio militare prima e la guerra subito dopo bloccano il suo ingresso nel mondo del lavoro fino al ’45. Cin entrerà poco dopo alla grande, con un colpo di fortuna. Pirelli (proprio lui, quello delle gomme) era amico di suo padre e sapeva del desiderio di sistemare quel ragazzo già trentenne. Un giorno l’industriale portò all’amico una valvolina per camion, di quelle inserite nei pneumatici. “Di a tuo figlio di farne una uguale:” il messaggio era chiaro. Il giovane ingegnere si diede da fare, trovò i capannoni adatti qui a Cremona e, in breve, divenne il fornitore di valvoline e accessori per pneumatici della Pirelli, poi di Michelin e altri ancora fino a diventare leader mondiale del settore. Nel ’44 aveva formato la sua famiglia sposando Magda, la donna che gli è stata dolce compagna della vita fino a quando, nel ’97, ha concluso la sua esistenza lasciandolo quasi annientato dal dolore. A lui è rimasto il conforto di due figlie felicemente sposate che gli hanno dato cinque nipoti.

In questi appunti non può mancare l’aspetto sociale e filantropico, nel senso che l’Ingegnere ha sempre profuso molto di quanto guadagna per aiutare gli altri, per sostenere cause meritevoli. Dagli anni Sessanta, quando condivise con il grande amico Fiorino Soldi il sostegno del gruppo “Amici dei lebbrosi” fino a operare in vari Paesi africani e a realizzare un villaggio in Costa d’Avorio che prese il nome di Cremona e che ora conta 1500 abitanti. Attualmente si occupa anche di un orfanotrofio che ha sede in Etiopia. Carutti è stato pure l’artefice della Casa Elisa Maria che ospita circa 40 persone anziane autosufficienti. E nel ’97 la costituzione del sodalizio “Amici dell’Ospedale”, una eccellente iniziativa della quale l’Ingegnere si trova al centro. Ma guai a dargliene merito.

Gianni Carutti è un uomo dolce, che ama la vita e che desidera fare, aiutare, senza mai prendersi troppo sul serio. Grande appassionato e collezionista di quadri, anche davanti ai tesori della sua pinacoteca lo vedi orgoglioso, mai serioso o supponente. Nel ’97 ha acquistato a un’asta della Finarte un prezioso antifonario contenente 7 miniature. L’opera, creata nella bottega del cremonese Bonifacio Bembo, è stata donata al Comune nel ricordo della moglie Magda. Oltre all’arte Carutti ama la gente, la vita. E i viaggi. L’età non gli pesa. È capace di partire per visitare un cliente nell’Ohio e, da che si trova, fare una puntatina in Alaska per correre nella neve su veloci slitte. Questo è il suo ritmo di vita. Un susseguirsi di opere, di realizzazioni compiute fino dagli anni della giovinezza. Si, perché “la cosa peggiore è morire con le mani piene di vento”. Lo afferma in un testamento spirituale che lascerà ai nipoti. Una frase ricca di poesia e di spiritualità: somiglia tanto all’uomo che l’ha scritta.